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Allergie e intolleranze alimentari

i termini allergie alimentari e intolleranze alimentari sono spesso usati come sinonimo, ma si tratta di disturbi completamente diversi

Vi è oggi grande confusione fra intolleranze ed allergie alimentari ed i due termini sono spesso usati erroneamente come sinonimi. Quando mangiamo un alimento che contiene una tossina, per esempio funghi velenosi, o un alimento che è stato contaminato da un batterio, per esempio la salmonella, l’organismo si difende producendo una reazione tossica, così chiamata perché è scatenata da una tossina. Le reazioni tossiche agli alimenti avvengono sempre quando si ingerisce un alimento contenente la tossina, in tutti i soggetti, indipendentemente dall’età, dall’etnia, etc.

Per contro, vi è una piccola quota di soggetti (5-10% della popolazione) che sono particolarmente sensibili ad alcune sostanze presenti negli alimenti che risultano innocue per il resto della popolazione. Questi soggetti, all’assunzione di uno specifico alimento, possono produrre una reazione avversa non grave come la reazione tossica ma comunque pericolosa. Le reazioni avverse alimentari non tossiche sono di due tipi:

Possiamo quindi dire che le allergie e le intolleranze alimentari sono reazioni da ipersensibilità ad una qualche sostanza presente negli alimenti. La sostanza è sempre una proteina nel caso delle allergie, ma può essere una qualunque altra molecola nel caso delle intolleranze. Spesso le allergie e le intolleranze sono confuse perché alcuni sintomi possono essere simili. In realtà si tratta di due reazioni alimentari totalmente diverse (figura 1). Cerchiamo di capire quali sono le differenze fra allergie e intolleranze alimentari.

Figura 1. Risposte da ipersensibilità agli alimenti: differenze fra allergie e intolleranze alimentari.
Differenze fra allergie e intolleranze alimentari

Allergie e intolleranze alimentari: differenze

Le allergie alimentari coinvolgono sempre il sistema immunitario, mentre le intolleranze alimentari non coinvolgono le difese immunitarie e, se lo fanno, ciò avviene solo in misura minore. Inoltre, mentre le reazioni allergiche possono produrre sintomi anche molto gravi, fino allo shock anafilattico, le intolleranze producono solo sintomi lievi. Le allergie alimentari sono malattie di cui si sa quasi tutto, le intolleranze sono poco comprese anche dagli specialisti più esperti.

Allergie alimentari: cosa sono

Le allergie alimentari sono reazioni immunitarie verso una proteina presente in un certo alimento. Nei soggetti affetti da allergia alimentare (4-5% della popolazione totale), la proteina in questione, detta allergene, scatena la produzione immediata di anticorpi di classe IgE da parte dell’organismo. Gli effetti di questa rapida produzione di IgE, che avviene da pochi minuti a poche ore dall’esposizione all’alimento colpevole, si manifestano con sintomi spesso eclatanti

Sintomi delle allergie alimentari

I sintomi delle allergie alimentari interessano sempre la cute (prurito diffuso, orticaria, dermatite, eczema, etc), l’apparto respiratorio (broncospasmo, tosse, sibili respiratori, etc) e l’apparato gastrointestinale (crampi addominali, diarrea, nausea, etc). Per contro, i sintomi delle intolleranze alimentari interessano raramente la cute ma quasi sempre l’apparato digerente, con sintomi simili a quelli delle allergie, anche se più sfumati (tabella 1)

Tabella 1. I sintomi delle allergie e delle intolleranze alimentari.
Disturbo Cute Apparato respiratorio Apparato digerente Apparato cardiocircolatorio
Allergie - Eczeme
- Orticaria
- Dermatite
- Prurito
- Broncospasma grave
- Occlusione nasale
- Difficoltà respiratoria
- Chiusura della glottide
- Nausea
- Vomito
- Diarrea
- Crampi
- Aritmie
- Pressione bassa
- Vertigini
- Sincope
Intolleranze - Prurito
- Arrossamento
- Difficoltà respiratorie lievi - Nausea
- Vomito
- Diarrea
- Crampi
- Cefalea
- Alterazione pressorie
- Sincope

Diagnosi di allergia alimentare

La diagnosi di allergia alimentare può essere molto complessa e si basa su test di varia natura, ma soprattutto su un’attenta valutazione della storia clinica del paziente e dei suoi familiari. In alcuni casi si individua facilmente l’alimento cui il soggetto è allergico perché la reazione compare dopo pochi minuti dall’ingestione dell’alimento colpevole: è il caso dell’allergia ai crostacei o al burro di arachidi.


Purtroppo in molti casi la reazione non è immediata e si può solo sospettare quale potrebbe essere l’alimento responsabile. Non sapendo esattamente cosa cercare, si inizia con test cutanei (prick test) che permettono di testare la comparsa di reazioni allergiche dopo somministrazione sotto cute degli antigeni provenienti dagli alimenti sospettati.

Intolleranza alimentari: cosa sono e come si diagnosticano

La diagnosi per individuare eventuali intolleranze alimentari si basa sull’osservazione dei sintomi che il paziente riferisce. Oggi sono propagandati una grande varietà di test che possono essere eseguiti a casa o in farmacia per scoprire a quali alimenti si è intolleranti, ma nessuno di questi è stato validato scientificamente. Gli unici test validati sono il breath-test per l’intolleranza al lattosio ed i test sierologici per l’intolleranza al glutine (celiachia).

Terapia delle allergie e delle intolleranze alimentari

L’unica cura efficace e duratura per le allergie e le intolleranze alimentari consiste nell’individuare la sostanza o l’alimento che scatena la reazione avversa e nella sua eliminazione dalla dieta.

Nel caso delle intolleranze alimentari si deve essere certi che il paziente sia effettivamente affetto da una intolleranza alimentare, poiché vi è il rischio di eliminare una serie di alimenti sulla base di test non attendibili. Ciò mette il soggetto a rischio di carenze nutrizionali. Si pensi, per esempio alle false intolleranze al lattosio che portano all’eliminazione del latte e dei suoi derivati dall’alimentazione quotidiana, con potenziali carenze vitaminiche nel lungo periodo.

Se la sostanza cui si è intolleranti è stata chiaramente individuata, vanno eliminati tutti gli alimenti che possono contenerla. L’eliminazione può essere definitiva o temporanea, con reintroduzione degli alimenti colpevoli in piccole quantità dopo un periodo di “desensibilizzazione” più o meno lungo.