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Allergie alimentari: diagnosi e trattamento

La diagnosi di allergia alimentare è un percorso complesso, affidato al pediatra allergologo nel caso di bambini o all’allergologo se adulti.

Si definisce allergia alimentare l’esagerata reattività del sistema immunitario alla ingestione di un determinato alimento. Alimento che nella maggioranza della popolazione non produce alcun effetto. Quindi, la allergia alimentare si basa su una predisposizione genetica del soggetto. Tale predisposizione colpisce il 4-5% della popolazione generale. In un alimento sono contenute centinaia di sostanze di vario tipo, molecole piccole e grandi, ma la sostanza responsabile della reazione allergica è sempre una proteina. La proteina che scatena l’allergia è detta allergene.

La diagnosi di allergia alimentare

La diagnosi di allergia alimentare consiste nell’individuare con esattezza l’alimento verso cui il soggetto è allergico. Una volta individuato l'alimento colpevole, si devono evitare tutte le preparazioni alimentari che possono contenere quell’alimento. Se per esempio il soggetto è allergico alle proteine dell'uovo, non vanno solo eliminate le uova dalla dieta ma devono essere eliminati tutti gli alimenti che possono contenere anche tracce di uova, per esempio creme, pasta all’uovo, merendine, etc. Il percorso può essere lungo ed è affidato al pediatra allergologo se si tratta di un bambino e all’allergologo se si tratta di un soggetto adulto. L’iter diagnostico si avvale di quattro strumenti:

  • 1- accurata raccolta delle informazioni (anamnesi);
  • 2- test cutanei di provocazione;
  • 3- esami del sangue;
  • 4- test di provazione orale con ingestione dell’alimento.

Allergie alimentari: anamnesi e informazioni utili

In alcuni casi l’allergia è talmente eclatante e ravvicinata all’assunzione dell’alimento responsabile che la diagnosi è semplice e rapida. E’ il caso, per esempio, dell’allergia ai crostacei: il prurito generalizzato, l’eritema intorno alle labbra, la difficoltà a respirare compaiono dopo pochi minuti dall’ingestione dei crostacei; il soggetto o i familiari individuano rapidamente l’alimento responsabile. In altri casi tutto può divenire più complicato da ricordare e ricostruire: in questi casi la raccolta delle informazioni è fondamentale. Cosa è importante riferire all’allergologo?

  • alimento sospettato;
  • tempo intercorso fra l’assunzione dell’alimento e la comparsa dei sintomi;
  • descrizione dei sintomi osservati durante la crisi allergica;
  • eventuale comparsa di sintomi simili anche in altri commensali;
  • episodio singolo o ricorrente?
  • il soggetto ha eseguito attività fisica intensa dopo assunzione dell’alimento sospetto?
  • il soggetto presenta anche altre forme di allergie o è asmatico?
  • quale terapia è stata somministrata e con quali risultati?

Sulla base di queste informazioni e tenendo conto dell’età e della storia clinica del paziente, lo specialista decide il percorso diagnostico. Se non si è certi dell’alimento colpevole, i test cutanei e le analisi del sangue si eseguono sempre, sia che si tratti di bambini piccoli sia di adulti.

Allergia alimentare: test di I livello

I test di I livello includono i test cutanei ed alcune analisi del sangue. I test cutanei servono a scatenare una piccola reazione infiammatoria a livello della pelle, mentre le analisi del sangue servono per verificare se vi è un eccesso di anticorpi circolanti, in particolare di Immunuglobuline di classe E (IgE).

Testi cutanei: prick test e prick by prick

Il prick test è un test sensibile e specifico, a basso costo ed il cui risultato è pressoché immediato. Si effettua pungendo la pelle della faccia volare dell’avanbraccio con una lancetta precedentemente immersa in un contenitore contenente estratti allergenici purificati (figura 1).

Figura 1. Prick test per la diagnosi di allergia alimentare. Immagine da https://www.gastroenterologoiannetti.com.

Nei casi in cui non siano disponibili preparazioni commerciali dell’allergene sospetto si possono usare direttamente alimenti freschi. In questo caso si parla di prick by prick test: con la lancetta appuntita si punge prima l’alimento fresco e poi la cute del paziente.

Analisi del sangue: Prist test e Rast test

Se i due test cutanei prima descritti sono negativi è molto improbabile che vi sia una risposta immunitaria apprezzabile nel sangue. Il Prist ed il Rast test sono test di sierologia e si eseguono con il prelievo di un campione di sangue venoso dall’avambraccio. Il sangue prelevato è utilizzato per dosare le IgE totali (PRIST-test) e gli anticorpi IgE specifici verso l’allergene sospetto (RAST-test). Quindi l’allergologo che ha richiesto il test deve già avere un sospetto. Purtroppo anche questi due test non sono sempre chiarificatori, perché se il risultato è negativo non si può escludere con certezza la presenza dell’allergia, mentre se il risultato è positivo esso potrebbe  indicare solo una sensibilizzazione.

Allergia alimentare: test di scatenamento orale (test di II livello)

Se i test cutanei, ed i test sierologici non riescono ad individuare l’alimento colpevole, è necessario ricorrere ai test di provocazione orale. Si tratta di procedure complesse e con un certo rischio che devono essere eseguite solo in Centri ospedalieri. Il test consiste nel far assumere al soggetto gli alimenti sospetti e nell’attendere la crisi allergica.

Allergia alimentare: test di biologia molecolare (test di III livello)

Sono i test del futuro. Si tratta di test di biologia molecolare al momento sono utilizzati solo a scopo di ricerca. Fra quelli più promettenti vi è il BAT (Basophil Actvation Test), un test capace di valutare la risposta in vitro di alcuni globuli bianchi, detti basofili, dopo esposizione all’allergene sospetto.

Terapia delle allergie alimentari

Mentre la diagnosi è molto laboriosa e richiede grande esperienza da parte dello specialista e ampia collaborazione da parte del paziente o dei genitori se si tratta di un bambino, la cura delle allergie alimentari è semplice: eliminazione totale dalla dieta di tutti gli alimenti che possono contenere l’allergene individuato. L’abolizione deve essere completa e permanente. Diversamente dalle intolleranze alimentari, dover spesso è possibile reintrodurre l’alimento colpevole, in caso di allergia alimentare l’abolizione è definitiva.