Disturbo da alimentazione incontrollata
Il disturbo da alimentazione incontrollata (anche Binge Eating Disorder) è un disturbo alimentare caratterizzato da abbuffate ricorrenti in assenza dei comportamenti compensatori espulsivi tipici della bulimia come il vomito o l’abuso di lassativi.
Il disturbo da alimentazione incontrollata, noto anche come Binge Eating Disorder (BED) è, secondo la recente classificazione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), uno dei tre principali Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), insieme all’anoressia nervosa ed alla bulimia nervosa. In realtà il disturbo fu individuato per la prima volta già nel 1959 dallo psichiatra americano Albert Stunkard, che pubblicò le sue osservazioni in un articolo intitolato “Comportamenti Alimentari e Obesità”. Egli osservò che una quota di pazienti obesi da lui studiati, riferiva episodi ricorrenti di alimentazione eccessiva e incontrollata, apparentemente simili alle abbuffate descritte dai pazienti bulimici. Tuttavia, ad un esame più attento egli si accorse che tali episodi erano diversi da quelli descritti dai soggetti bulimici, sia per frequenza e quantità del cibo consumato, sia per l’assenza dei comportamenti compensatori tipici dei pazienti affetti da bulimia nervosa. Attualmente si stima che il 25-30% dei pazienti obesi sia affetto da disturbo da alimentazione incontrollata. Stime approssimative indicano che il disturbo possa colpire il 3% della popolazione adulta, indipendentemente dalla presenza di sovrappeso.Cosa è il disturbo da alimentazione incontrollata: differenze con la bulimia
Il disturbo da alimentazione incontrollata è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da sovrappeso ed episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata, detti anche abbuffate (almeno 1 episodio settimanale per almeno 3 mesi consecutivi), senza l’adozione di tutte quei comportamenti compensatori tipici della bulimia nervosa, come il vomito autoindotto, l’uso di lassativi, l’attività fisica estenuante, etc. Quindi rispetto alla bulimia nervosa, disturbo mentale assai più grave e complesso, il Binge Eating Disorder si differenzia sostanzialmente per 5 aspetti:- 1) Il soggetto con disturbo da alimentazione incontrollata è per definizione sovrappeso o obeso (criterio non necessario per porre diagnosi di bulimia nervosa).
- 2) Diversamente dal paziente con bulimia, il soggetto con alimentazione incontrollata non adotta, o non adotta in modo costante, efficace e inflessibile, i comportamenti compensatori dopo l’abbuffata (vomito, purganti, etc).
- 3) L’abbuffata è di entità minore rispetto a quella del paziente bulimico (mediamente 2.000-3.000 calorie per episodio contro le 5.000-10.000 calorie dell’abbuffata bulimica); vi è quindi una minore perdita di controllo sull’impulso a mangiare rispetto al bulimico.
- 4) Lo stato di vergogna, prostrazione psicofisica e caduta dell’umore dopo l’abbuffata è di minore entità e non compromette le attività lavorative in modo marcato.
- 5) Mentre la bulimia nervosa colpisce soprattutto le donne giovani, il disturbo da alimentazione incontrollata colpisce in una certa misura anche gli uomini (circa 25-30% del totale) e compare in età più avanzata.
Nella mia personale esperienza i soggetti con disturbo da alimentazione incontrollata sono prevalentemente donne intorno ai 35-40 anni, realmente preoccupate per l’eccesso di peso e che hanno lentamente maturato il convincimento che le abbuffate non sono così facilmente sopprimibili come ritenuto all’inizio del disturbo. Diversamente dai pazienti affetti da bulimia, quelli con disturbo da alimentazione incontrollata sono collaborativi, vogliono realmente perdere peso e si impegnano, benché i risultati siano variabili.
Cause del disturbo da alimentazione incontrollata
Le cause del disturbo da alimentazione incontrollata non sono note. Sembrano tuttavia rilevanti i fallimenti lavorativi e soprattutto quelli affettivi. Una quota rilevante di donne associa l'inizio del disturbo ad una separazione o ad un lutto familiare vissuti intensamente. In alcuni casi i soggetti presenta ansia di tratto e di stato sin dall'adolescenza. Il senso di vuoto che si determina in seguito ad un fallimento affettivo, ad un lutto o ad una gratificazione sessuale carente o inesistente, sembra essere un trigger molto potente, soprattutto in soggetti con bassa autostima e con un ambiente familiare poco protettivo.Caso clinico di disturbo da alimentazione incontrollata
In un caso relativamente precoce di disturbo da alimentazione incontrollata da me seguito, una giovane donna di 28 anni, associava l’inizio del disturbo con la morte di una zia nubile, con cui condivideva la stanza. Alla domanda se vivesse a casa della zia o a casa dei genitori, la donna affermava di vivere regolarmente con la propria famiglia, che ospitava da qualche anno la sorella della mamma. Al prosieguo del colloquio, la donna risultò reticente in ordine ai rapporti genitoriali e con l’unica sorella. Per quanto preoccupata dal moderato sovrappeso non riuscì a seguire la dieta assegnata per una astenia psicofisica associata ad un ridotto tono dell’umore. In seguito a consulto psichiatrico ed a trattamento antidepressivo con sertralina la paziente riprese il regime dietetico assegnato e perse l’eccedenza di peso. Gli episodi di abbuffata si ridussero sensibilmente ma la paziente continuò a temere di incorrere nuovamente nel disturbo.Quando la preoccupazione per il peso diventa un pensiero intrusivo, si genera un circolo vizioso che amplifica ulteriormente il disagio e la bassa autostima, allentando progressivamente le relazioni sociali e favorendo l'isolamento. Nei casi più gravi e di vecchia data, sono presenti i segni tipici della depressione: rallentamento psicomotorio, disturbi del ritmo-sonno veglia con risvegli mattutini precoci ed astenia psicofisica.
Nei maschi l'ingestione di piccole quantità di alcol può scatenare l'abbuffata.
Cura del disturbo da alimentazione incontrollata
Come tutti i disturbi del comportamento alimentare, anche il trattamento del Disturbo da Alimentazione Incontrollata richiede un approccio multidisciplinare con interventi psicologici, nutrizionali e, in alcuni casi, farmacologici.Trattamento dietetico e nutrizionale
L'intervento del nutrizionista è fondamentale per ridurre il caos alimentare presente nella maggior parte dei pazienti affetti dal disturbo. Il piano nutrizionale deve essere facilmente comprensibile al paziente. In presenza di sovrappeso si procederà ad una riduzione dell'introito calorico (dieta ipocalorica) con una precisa scansione degli orari di assunzione dei pasti. I pasti (almeno 4) dovranno essere assunti con regolarità ed impiegando un tempo appropriato per ciascuno di essi. Ai fini della riabilitazione nutrizionale è fondamentale che essi siano consumati senza interferenze esterne, come guardare la televisione, utilizzare il telefonino per inviare messaggi, navigare su Facebook, etc. Per alcuni soggetti può essere utile un piccolo diario giornaliero nel quale annotare sia gli episodi di alimentazione incontrollata sia gli stimoli (eventi quotidiani stressanti, pensieri, emozioni, etc) che hanno preceduto l'evento.Trattamento psicologico
I pazienti affetti da Disturbo da Alimentazione Incontrollata possono beneficiare della psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) sia individuale che di gruppo. Questa deve essere finalizzata ad ottenere un maggior controllo sull'impulso fagico e deve aiutare il nutrizionista nella corretta scansione degli orari dei pasti. Se sono presenti comorbilità (depressione clinica o sub-clinica, disturbi d'ansia, etc), questi devono essere trattati nel contesto generale, anche con eventuale supporto farmacologico.Trattamento farmacologico
In una percentuale elevata (50-60%) di pazienti affetti da Binge Eating Disorder sono presenti anche disturbi d'ansia e disturbi dell'umore. In questi pazienti risultano utili gli stessi farmaci antidepressivi ed ansiolitici utilizzati nella bulimia nervosa, in particolare gli antidepressivi che inibiscono la ricaptazione della serotonina (fluoxetina, sertralina etc). Questi farmaci sono utili per migliorare il tono dell'umore e lo stato ansioso, ma non facilitano la riduzione del peso. Viceversa, in questi pazienti risultano molto utili due farmaci recenti: Mysimba™ e Qsymia™.Mysimba
E’ approvato in tutti i paesi della Comunità europea e contiene due sostanze: naltrexone (un antagonista del recettore oppioide mu) e bupropione e un inibitore della ricaptazione di dopamina e norepinefrina, molecola già usata per la dismissione dal fumo di sigaretta. Questa combinazione agisce a livello dell’ipotalamo, sia bloccando l’impulso della fame sia abbassando la soglia di sazietà.
Qsymia
Non disponibile in Europa, contiene due sostanze, la fentermina (una molecola ad azione simpaticomimetica che blocca lo stimolo della fame) ed il topiramato (uno stabilizzatore dell’umore). La combinazione di queste due sostanze è in grado di migliorare sia il discontrollo dell’impulso fagico sia la riduzione del peso.